All’università per l’inaugurazione dell’anno accademico, il Governatore rieletto prende tempo sull’esecutivo-bis e si toglie altri sassolini dalla scarpa
TERAMO – “Consiglio a tutti di fare pochi nomi perché in questo momento è giusto, come dire, far posare la polvere, ragionare serenamente“. Lo ha detto Marco Marsilio riferendosi al toto nomine che riguarda la nuova Giunta regionale dopo le elezioni di domenica che hanno consegnato uno storico bis all’ex senatore di Fratelli d’Italia.
“E’ normale che adesso si scatenino anche ambizioni personali, pretese dei partiti, la coperta è sempre corta – ha proseguito a margine dell’inaugurazione dell’Anno accademico a Teramo – però il tutto va gestito nella tranquillità, nel senso di responsabilità. Adesso la cosa importante che devono sapere gli abruzzesi è che andiamo avanti, il lavoro che dobbiamo fare: noi siamo già al lavoro e siamo qui“.
Marsilio, intervistato dai giornalisti in occasione della sua presenza all’inaugurazione dell’anno accademico di UniTe alla presenza del ministro dell’Ambiente Fratin, non ha parlato solo di esecutivo. E’ tornato sulle elezioni, sui sondaggi a suo dire farlocchi della campagna elettorale del centrosinistra, sullo scambio di accuse elettorali, ma anche su quanto si dovrà fare per Teramo: è tornato ad attaccare il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, sottolineandone ancora una volta l’inerzia amministrativa (“quando i teramani si accorgeranno che non ha fatto partire un cantiere in sette anni”) ma facendo anche autocritica nei confronti della “classe dirigente teramana del centrodestra, che finora non sarebbe stata ancora in grado di far emergere questi limiti e di saper proporre una proposta politico-amministrativa alternativa credibile e autorevole” per il governo della città. Una bella frecciata lanciata post amministrative sull’individuazione del candidato sindaco di nove mesi fa: “Ci rimboccaremo le maniche anche su questo ed è chiaro che tocca a noi fare la nostra parte – ha concluso -“.
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